Reward Crowdfunding: cos’è e come funziona

Cos’è il Reward Crowdfunding? Di cosa si tratta? È una semplice raccolta fondi? Possono farla tutti? Potremmo perderci tra tutte le domande collegare al reward crowdfunding. Andiamo un passo per volta iniziando dal principio.

Reward crowdfunding: cos’è?

La traduzione di reward è un buon punto dal quale cominciare: “ricompensa”. Quindi, aggiungendo crowdfunding risulta essere “una ricompensa basata sul finanziamento [dal basso]”. Il progettista, cioè colui che ha lanciato l’idea che vuole farsi finanziare, contraccambia le singole donazioni con una ricompensa: una delle più conosciute tipologie di crowdfunding.

Modelli di Reward Crowdfunding

Esistono due modelli di reward crowdfunding:

  • All or nothing: è il modello che meglio tutela il finanziatore. In questo caso se il progettista non riesce a raggiungere il goal (l’obiettivo, in gergo) deve restituire le somme raccolte. I finanziatori sono tutelati perché la cifra che offrono non viene versata direttamente nel conto del progettista, ma resta “congelata” fino a quando non viene raggiunto l’obiettivo;
  • Take it all/Keep it all: è il modello che, per prima cosa, premia l’idea del progettista a prescindere dall’andamento della campagna crowdfunding. Questo vuol dire che i progetti avranno comunque a disposizione le cifre donate fino a quel momento, indipendentemente dal raggiungimento o meno del goal. Questo permetterà al progettista di scegliere cosa fare: reinvestire in un’altra campagna o magari realizzare solo certi aspetti del progetto proposto.

La nascita del Reward crowdfunding

Spesso e volentieri ci si chiede chi è stato il primo a fare cosa, chi ha ideato il progetto per… realizzare progetti, in questo caso.

Di questi tempi abbiamo molti casi e tante piattaforme messe a disposizione di chiunque per portare in luce la propria idea. Ma chi ha ideato il concetto di reward crowdfunding?

Come abbiamo detto all’inizio si tratta di una ricompensa basata sul finanziamento, quindi chi offre il suo denaro si aspetta di ricevere in cambio qualcosa. Questo qualcosa può essere un bene materiale (fisico o digitale) ma il principio cardine del reward crowdfunding è: sostenere un progetto per avere la soddisfazione di averlo reso possibile.

Viene da sé quindi capire come mai uno dei primi progetti (e uno di quelli più maestosi) di reward fu la costruzione della Statua della Libertà. Coloro che parteciparono hanno permesso la costruzione del monumento simbolo degli Stati Uniti d’America ricevendo in cambio, oltre ad una miniatura della statua, la soddisfazione e la sensazione di farne parte.

Arrivando ai giorni nostri possiamo citare le ICO (Initial Coin Offering): nuova nuova tipologia di raccolta fondi, nel dettaglio proprio di reward crowdfunding, che consente al progettista di ottenere denaro a fronte dell’emissione di una moneta virtuale.

Come funziona il Reward crowdfunding?

Il reward based crowdfunding si basa su un patto di fiducia tra due persone: il progettista e il finanziatore.

Il progettista, in prima battuta, deve scegliere una piattaforma di reward.

Chiunque può usufruire di questi canali web scegliendo la soluzione migliore in base al progetto che vuole realizzare, la finalità, l’entità del finanziamento, l’eventuale ricompensa correlata e naturalmente i costi dei servizi online della piattaforma stessa. Di norma, a fronte di una piccola percentuale trattenuta, permette di amministrare il progetto offrendo tool e sistemi di pagamento integrati.

Grazie alla piattaforma il progettista può interfacciarsi con il pubblico e far conoscere la sua idea, permettendo di essere finanziato e dando in cambio una ricompensa.

La ricompensa può essere di qualsiasi tipo, di norma commisurata all’offerta fatta dal finanziatore: dalla mail di ringraziamento all’oggetto stesso che si vuole creare con la campagna crowdfunding alla possibilità di vedere in anteprima il film (a sua volta oggetto della campagna).

Piattaforme di Reward Crowdfunding

Esistono molte piattaforme di reward crowdfunding sia in Italia che all’estero. Ne citeremo solamente alcune:
Italiane:

  • Produzioni dal basso: è una piattaforma crowdfunding nata in Italia. È una piattaforma reward/donation based e generalista aperta a tutti i tipi di progetti e senza filtri in ingresso. Chiunque può registrarsi, caricare la propria idea e proporla online. Solo nel 2017 ha registrato la raccolta più alta in Italia pari a 1 milione e 976.0 euro con una crescita del 55,68% rispetto al 2016.
  • Eppela: è nata il 2 maggio del 2011 con la prima versione della piattaforma. Segue un sistema di reward based con un’attenta analisi nella selezione dei progetti:
    • Budget: tarato con l’idea che si vuole realizzare (né troppo alto né troppo basso);
    • Competenza del progettista/team: una valutazione dettagliata sulla reputazione sociale, la credibilità sul web per essere in grado di sostenere il progetto;
    • Conoscenza del meccanismo di Eppela: devono essere sicuri che il progettista/team abbia perfettamente chiaro come funziona la piattaforma e sia in grado di fare autopromozione sfruttando i vari canali social.

Estere:

  • Kickstarter : nasce nell’aprile del 2009 con l’idea di fare diventare realtà i progetti di artisti, scrittori, registi, designer, musicisti e creativi. Segue un sistema di reward based con il modello di funzionamento all or nothing; basta registrarsi e presentare il proprio progetto inserendo l’obiettivo che si vuole raggiungere e il tempo stimato. È suddiviso in categorie grazie alle quali possiamo lasciarci ispirare (come progettisti) o navigare (come finanziatori).
  • Indiegogo : è nata nel 2008 da Danae Ringelmann, Slava Rubin e Eric Schell e può essere utilizzata da tutto il mondo. È una piattaforma di reward based con entrambi i modelli di funzionamento (all or nothing e take it all) alla quale basta registrarsi e presentare il proprio progetto. È una delle principali piattaforme presenti sul mercato.

I commenti sono chiusi.